Come può un imprenditore, impegnato tutti i giorni nella gestione della propria azienda, assicurare allo stesso tempo all’impresa il vantaggio dato dalla competitività a lungo termine e, in generale, la continuità degli affari?
Curando costantemente i clienti acquisiti e acquisendone di nuovi, sviluppando nuovi prodotti e nuovi servizi, e soprattutto assicurando profitti all’impresa. La responsabilità sociale delle imprese (Corporate Social Responsibility - CSR) o, se vogliamo, imprenditoria socialmente responsabile – può contribuire al raggiungimento e al rafforzamento di tutti questi obiettivi.
Per “imprenditoria socialmente responsabile” si intende una strategia che garantisca la riuscita economica di un’impresa, badando però anche al rispetto dei principi sociali e ambientali. Significa, in altre parole, soddisfare le esigenze del cliente e saper gestire allo stesso tempo le aspettative di altri soggetti, come ad esempio il personale, i fornitori e la comunità locale di riferimento. La responsabilità sociale delle imprese vuol dire dare un contributo positivo allo sviluppo dell’azienda e gestire il suo impatto con l’ambiente economico e istituzionale in cui opera. Essa può apportare benefici diretti alle imprese e garantire, al contempo, la competitività a lungo termine.
La responsabilità sociale delle imprese consiste essenzialmente nel preservare la riuscita economica e nel trarre vantaggi commerciali, migliorando la reputazione dell’azienda e conquistando la fiducia dei portatori di interesse (stakeholder) e della comunità locale. I vostri clienti vogliono un fornitore affidabile, che sia riconosciuto per la qualità dei prodotti e dei servizi che offre.
I vostri fornitori vogliono clienti fidelizzati, che ripetano gli acquisti nel tempo ed effettuino tempestivamente i pagamenti. La comunità, in cui la vostra azienda è inserita, vuole contare sul fatto che questa operi in maniera responsabile a livello sociale e ambientale. I vostri dipendenti, infine, vogliono lavorare per un’azienda di cui essere fieri e che riconosca il contributo che essi le apportano.
Questa filosofia di gestione è esigenza sempre più sentita da tutti i paesi, al punto che sono nati standard internazionali come la SA 8000, che stabiliscono i requisiti di responsabilità sociale che permettono ad un’azienda di:
In Italia il legislatore è andato oltre emanando un Decreto Legislativo (231/2001) con cui ha introdotto nel sistema legislativo italiano la "responsabilità amministrativa" delle persone giuridiche derivante da fatto illecito altrui: il che equivale a dire che oltre alle persone fisiche, anche gli Enti collettivi rispondono in proprio davanti alla giurisdizione penale qualora un dirigente e/o dipendente abbia commesso un reato nell’interesse della Società.
Con questa legge la responsabilità dell’Ente è presunta se quest’ultimo non disponga di un Modello di Gestione e Controllo anticrimine (cosiddetta inversione dell’onere della prova), mentre nell’ipotesi in cui sia dotato di tale strumento di governance, è l’accusa che deve dimostrare che il sistema sia inidoneo o inefficace.